Smart Tributo Senna
Questa idea l’ho sempre avuta, infatti nel 2012 quando visitai un salone Mclaren a Milano, dove era esposta una delle monooposto di Senna, scattai varie foto dei particolari della macchina facendone tesoro per il progetto che avrei poi realizzato.
Ho sempre avuto una passione per quei colori così semplici ma allo stesso tempo d'effetto e nella mia mente immaginavo come potesse venire una riproduzione della macchina di F1 di Ayrton Senna riadattata su un modello da strada.
Pensai subito che la macchina da utilizzare poteva essere una Smart, piccola e funzionale che si prestava bene all’ idea che avevo in mente.
Questo mi ha spinto ad immaginare una comune macchina come se fosse una grande auto da corsa guidata per emozionare e avvicinare il guidatore a quelle sensazioni che solo un pilota professionista può descrivere.
Acquistai una Smart 451 scegliendo un modello cabrio che potesse in qualche modo rispettare quelle caratteristiche estetiche di una monoposto di F1.
Da qui in poi cominciò la mia avventura…
Dopo due mesi di lavoro, con grafica finita, motore montato e macchina ricostruita ho cominciato ad apprezzare la bellezza di questo progetto tanto da convincermi a continuare nella sua customizzazione e a proseguire nella strada del custom.
Non potevo fermarmi solo alla grafica esterna, il mio obiettivo era quello di fare una copia quasi identica della Mclaren Mp4/4 che Senna vinse il suo 1° mondiale nel 1988.
Un mito senza tempo che avrei fatto rivivere nel mio piccolo progetto.
Passai all’allestimento degli interni curando nei minimi particolari sia la parte del cruscotto che il volante riproducendo i tasti radio boost uguali a quelli della Mclaren.
Passai poi alla leva del cambio riproducendo quell'acciaio argentato così unico e tanto accattivante che solo le monoposto possono avere, proseguendo poi con i sedili da corsa autografati con il logo Senna ricamati con cura...
La ricerca minuziosa dei suoi particolari mi spinse oltre oceano alla ricerca di quel dettaglio che rendesse il mio progetto ancora più accattivante e unico ed ecco qui il mio viaggio verso Bangkok.
Inizialmente per migliorare l’inserimento in curva montai sull’asse anteriore lo stesso cerchio montato sul retrotreno (di 6.5”) e naturalmente si sentì subito la differenza ma sinceramente non era quello che cercavo… per rispettare la geometria come una vera sportiva a trazione posteriore mi occorrevano cerchi stretti sull’anteriore e larghi sul posteriore ma senza aumentare il raggio di circonferenza.
Questo per due motivi:
1) rispettare l’estetica da monoposto di F1
2) una guida più gestibile, cosa più complicata da cerchio grande e gomma bassa
Era un’ambizione che non potevo esigere visto che in Europa per avere un canale del cerchio da 8” si deve acquistare un raggio da 17-18”, fino a quando feci, appunto, un viaggio a Bangkok per incontrare e salutare un mio amico che vive in Thailandia.
Mi colpì immediatamente un dettaglio non da poco, le ruote delle auto in circolazione sporgevano notevolmente fuori dai parafanghi.
Dimostrai subito al mio amico la mia attenzione per quel particolare e lui mi disse che da quelle parti, riguardo a quella caratteristica, le regole sui limiti delle dimensioni dei cerchi che si possono montare su una automobile sono più bassi rispetto a quelli in Europa.
Scelsi, quindi, di andare immediatamente in una delle più grandi officine specializzate della città, chiedendo informazioni per capire fino a che misure arrivavano i cerchi montati in Asia rimanendo molto sorpreso da quello che mi dissero.
Realizzavano misure come 14x9 e ricordo che la sera stessa rimasi in camera per mettermi a tavolino e fare i calcoli di sporgenza per scegliere l’esatto “ET” dei cerchi.
L’indomani tornai nell’immenso showroom e scelsi il modello Volk Rays con le misure che furono 15x7 anteriori e 15x8 posteriori, perfetti per alloggiare le performanti semislick 195 anteriori e 205 posteriori. L’addetto alla vendita mi chiese per che macchina erano e quando gli dissi che dovevano essere montati su una Smart mi disse che non erano conformi per via del numero dei fori di fissaggio, ma io gli risposi: non preoccuparti…io li monto sulla mia Smart! Una volta acquistati e portati a casa del mio amico dovevo capire come portare in Italia i 4 imballaggi con i cerchi all’interno e visto che i costi di spedizione erano troppo elevati decisi di imbarcarli sul volo di linea che mi avrebbe riportato a casa. Arrivato montai subito quei fantastici cerchi sulla mia Smart-Senna con una sbalorditiva incredulità nel vedere quell’effetto estetico fuori dal comune ma non solo, una sensazione ancora più grande fu quando per la prima volta, dopo l’allestimento, portai la Smart. Già dai primi metri si percepiva un alto livello di sicurezza, una meravigliosa precisione di sterzo, le curve adesso non le percorreva… le pennellava! Ebbi lo stesso riscontro effettuando un test drive nel circuito di Imola: semicurva prima della “Rivazza” con cerchi originali percorrenza 140-150 km/h… con cerchi Volk Rays in pieno acceleratore ad oltre 160 km/h…incredibile! Ancora oggi a distanza di oltre 4 anni dall’inizio del mio progetto continuo nella sua evoluzione apportando minuziosamente abbellimenti tecnici ed estetici.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]